La Commissione europea ha ufficialmente approvato il tanto atteso "Decreto Comunità Energetiche", presentato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Questa approvazione apre le porte a sostanziosi incentivi, pari a 5,7 miliardi di euro, destinati a sostenere la produzione e l'autoconsumo di elettricità proveniente da fonti rinnovabili in Italia.
Bruxelles ha dato il via libera a uno schema volto a sostenere la costruzione e l'espansione di impianti di produzione di energia rinnovabile. Questo schema, disponibile in parte attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), privilegia i progetti di piccola scala con capacità fino a 1 MW. L'accesso al programma segue il principio "primo arrivato, primo servito", con una tariffa premium sulla quantità di elettricità consumata dai clienti finali e dalle comunità di energia rinnovabile per un periodo di 20 anni.
Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, commenta l'approvazione dell'UE definendola una svolta storica. Sottolinea il potenziale trasformativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili nel coinvolgere i cittadini nella produzione di energia verde, consentendo loro di trarne benefici economici attraverso l'autoconsumo. Leggi la notizia ufficiale dal sito del Ministero
Le Comunità Energetiche coinvolgono una vasta gamma di destinatari, tra cui gruppi di cittadini, condomini, piccole e medie imprese, enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi. Le tecnologie rinnovabili supportate includono fotovoltaico, eolico, idroelettrico e biomasse, con una potenza massima per singolo impianto limitata a un Megawatt.
Il percorso per la creazione di una Comunità Energetica inizia con l'individuazione dell'area e l'atto costitutivo del sodalizio, orientato a promuovere benefici ambientali, economici e sociali. Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) sarà responsabile della valutazione dei requisiti di accesso ai benefici e dell'erogazione degli incentivi.